“Ma
il Signore non era nel vento” (1Re 19,11) Questo versetto, tratto
dal libro dei Re, narra di come il Signore si sia manifestato ad Elia non
attraverso un vento impetuoso, nemmeno nel terremoto o nel fuoco, ma attraverso
un mormorio di vento leggero. Mi sono venute in mente queste parole dopo la
disastrosa e violenta grandinata di mercoledì 19 luglio che ha devastato la
zona dove abito. Oltre ad aver distrutto coltivazioni, orti e giardini, ha
sfondato tetti, vetri, auto e pannelli fotovoltaici: nessuna abitazione è stata
risparmiata e nessuna auto che non fosse ben riparata si è salvata.
Queste parole della Bibbia
hanno assunto un significato diverso dopo l’esperienza di devastazione e
distruzione che ho vissuto. Avevo sempre interpretato questo brano pensando che
Dio non si manifesta con effetti speciali, rumore o colpi di scena, ma nella
quiete e nel silenzio di un vento leggero. Ora ho capito che Dio va cercato
dopo la devastazione, dopo la distruzione, dopo il lutto, dopo la malattia ed è
proprio in quel leggero e impercettibile silenzio di ricostruzione, di vicinanza,
di aiuto che si fa sentire.
Cercalo dopo, cercalo quando
ciò che non volevi è successo, cercalo quando ti sembra che tutto sia perduto,
ma non aspettarti grandi cose, non aspettarti miracoli: accorgiti semplicemente
di quel mormorio di vento leggero. Accorgiti di un aiuto, di un abbraccio, di
un “come stai”.
La bella notizia è questa:
dopo il disastro che ti capita, fermati un attimo, allontana il senso di
catastrofico e sentirai la musica leggera della rinascita. È una musica dentro
di te che avrà una forza che non credevi di avere.
MariaRosa Brian