Questa gestione può attuarsi innanzitutto indirettamente, filtrando gli stimoli che ci arrivano tramite i cinque sensi, in modo da nutrirci di quelli che a livello affettivo aumentano il nostro benessere, dandoci pace e gioia, ed evitare quelli che aumentano il nostro malessere, causandoci turbamento e angoscia.
Direttamente possiamo invece modificare volontariamente la reazione corporea al malessere che subentra quando gli stimoli negativi sono già penetrati a livello affettivo sciogliendo la tensione mediante il rilassamento, di cui la componente più importante è la respirazione.
Vediamo come farlo quando, preso da una situazione di conflitto, ti ritrovi agitato.
Il respiro breve e affrettato che ti secca la gola, ti stringe lo stomaco e ti agita il cuore, rendilo lento e profondo, lascialo scendere fino al centro di te, dove è presente Dio Padre che tutto accoglie e tutto trasforma a immagine di suo figlio Gesù Cristo mediante il suo Spirito.
Inspirando accogli lo Spirito di Dio, che ti dà vita; espirando consegnagli il tuo malessere che ti dà la morte. Accogli la sua forza e consegnagli la tua debolezza, accogli la sua fiducia e consegnagli il tuo scoraggiamento.
Lasciagli che il tuo respiro si carichi di Lui, di ciò che Egli vuole esprimere di sé in te.
E allora inserisci nel respiro una frase, una parola che esprima ciò che Dio vuol essere qui e ora per te e per l’altro attraverso di te.
Inspirando accogli ciò che Dio vuol essere per te, espirando esprimi ciò che Dio vuol essere per l’altro attraverso di te.
Quando inspiri Dio si comunica a te, quando espiri si comunica all’altro attraverso di te.
Inspirando accogli la persona con cui vivi il tuo problema, la situazione che stai vivendo e presentala al Dio che vive in te, nelle tue ricchezze d’essere; espirando consegnala a se stessa, ma accompagnata da quel tuo modo d’essere che più senti adatto a volgere l’istante presente in bene e pace per tutti. Con Dio sai accogliere e sai lasciare; sai prenderti cura e sai permettere che lei possa anche essere così com’è. Inspira ciò che lei è e, purificatolo in te, restituisciglielo più bello nelle ricchezze, più dolce nei limiti.
Michele Bortignon