12/24/2019

Perché un bambino...


 “Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace.”. (Is 9,6)
Il profeta Isaia parla di un bimbo nato tra noi: qualcosa di piccolo, indifeso, bisognoso di cure. Subito dopo ci rivela il Suo nome: qualcosa di grande, potente, che si cura di noi.
Se mi prendo cura di questo Dio bambino che nasce in me, lo sentirò crescere dentro di me sino a sentirlo vivere in me come Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace.
In questo Natale del Signore, la domanda che ci siamo fatti, e a cui abbiamo cercato di rispondere, è la seguente: alla luce della mia esperienza qual è il nome che posso dare a questo Dio bambino che sta crescendo in me? Dio lo sento vicino a me come? Con quale nome e perché?
Ecco le nostre riflessioni:

In questo momento della mia vita sento Dio vicino come Principe della pace. Come la neve ammanta tutto di bianco, così Dio mi avvolge con un mantello di pace che copre e sovrasta tutto il resto.   Mariarosa

Io lo sento Padre per sempre: per sempre… se fossi Lui, certe volte mi lascerei perdere e andrei in cerca di qualcun altro più saggio e più posato di me, più coraggioso e più impegnato di me. Ma Lui ha scommesso su di me e continua a crederci. Mah…! Allora è vero che sei mio Padre!   Michele

Dio fa parte di me. Lo chiamerò" Signore della luce e della pace", perché è riuscito ad accendere in me una luce speciale, portatrice di pace profonda. Sì, io e Lui siamo una bella squadra!   Pasqualina

Signore ti sento profondamente e intensamente quando dentro di me crescono e maturano armonia e rispetto verso me stessa e chi mi circonda, la tua delicata presenza porta speranza e illumina il mio cammino come una fioca lanterna che non si esaurisce mai....costante, presente, dolce amica. Come non ringraziarti e amarti e sentirmi amata.   Anna

Il suo nome sarà... Amico e fratello fidato, autista impareggiabile, Dio della Provvidenza, Re dell'Amore.   Renata

Mi piaci, sei in gamba, non arrenderti, mi fido di te, coraggio, ti amo. Il volto di Dio si nasconde nei molteplici abbracci, negli sguardi, nel mio fare per o nel lasciarmi accompagnare. Esso è un neonato da custodire, un bambino da educare, un ragazzo da accompagnare o un uomo da riconoscere nella sua identità. Sono le istantanee della mia vita in cui Dio era lì accanto a me. Sono io che, riempita di Lui lo porto agli altri. Per me Dio è Vita vissuta.   Katia

Penso, chiedo, cerco il suo nome dentro di me. Poi mi accorgo che Egli è IL PRESENTE nella mia vita, è l'Emmanuel ed è qui, ora. Il sempre vicino.   Claudia

Questa è la nostra esperienza di Dio, questo è il modo in cui lo sentiamo vicino a noi in questo Natale. E tu come lo senti nascere in te questo Dio Bambino? Di quale Dio hai bisogno in questo momento per rendere la tua vita serena e gioiosa?
Ti auguriamo di riscoprire Dio in quel Bambino.
Felice Natele del Signore!
Gli accompagnatori Kaire e gli amici dei gruppi “Tameion” e “Kaire ogni giorno”.




(foto: presepe di contrà Bariola a Valli del Pasubio)

12/01/2019

Scegliere


Qual è il bene più prezioso dell’uomo? La sua vita, intesa come luogo in cui poter costruire la sua avventura umana. La vita come spazio per una storia, la sua storia.
Ma tu questa opportunità la sai cogliere? La differenza tra vivere e lasciarsi vivere è il sapere dove vuoi arrivare e quale strada percorrere. E quando la tua strada l’hai decisa, devi poi difenderla: pressioni di ogni tipo cercheranno di fartene deviare, subdolamente cercando di convincerti che stanno facendo il tuo interesse.
Pressioni-passioni: raggiungono il loro scopo quando ti manovrano illudendoti che proprio seguendo loro stai esercitando la tua libertà e che il progetto di vita che hai deciso è in realtà una gabbia da cui liberarti. Un’illusione che ti bevi come miele, perché piena di emozioni e di eccitazione e a cui tu stesso costruisci basi razionali per poter sussistere, tanto ti coinvolge.
Quando poi il tuo progetto torna a motivarti, vorresti riuscire a tenere tutto assieme, senza rinunciare né a questo né a quelle. Ma non puoi camminare contemporaneamente su due strade diverse: ti trovi a saltellare dall'una all'altra senza avanzare né sull'una né sull'altra.
Difficile scegliere la ragione quando le emozioni si rivestono di ragioni.
Ma puoi liberare la tua libertà con la fede basata sul ricordo: il tuo progetto non l’hai costruito a tavolino, né l’hai assorbito acriticamente dall'esterno, ma hai abbracciato delle verità che ti hanno emozionato e, messe assieme, hanno delineato la persona che vuoi essere. Ciò che è vero è bello. Metti dunque la tua fede nella Bellezza che vuol farti suo, dandoti emozioni più sottili ma persistenti, che trovano eco in ciò che sei e ti sostengono in ciò che vuoi essere.
Puoi rendere fedele la tua libertà risvegliando e rivivendo l’amore per la Persona in cui hai visto incarnate queste verità e hai capito che avvicinandoti a lei ti avvicinavi alla persona che volevi essere. Quando ami ti coinvolgi con tutto te stesso in una promessa di eternità. Non giocarti allora per lo sprizzare di una sensazione, ma nel calmo fluire della profondità dell’essere.
Scegli dunque dove vuoi stare. E lotta per difendere la tua scelta.
Lotta quando è il momento di lottare: in bilico tra l’assecondare o meno la tentazione, mettendone in atto i suggerimenti. Quando invece sono solo i pensieri a tormentarti, lasciagli fare il loro lavoro e tu fa il tuo: se è notte, dormi; se è giorno, occupati d’altro; ma non dargli corda, non entrare in dialogo con loro: ti sfiancano inutilmente cercando di farti sentire un mostro indegno unicamente perché li hai avuti. Ma il tutto si svolge solo nella tua mente, non nella realtà; e solo i fatti sono buoni o cattivi.
Tienilo sempre presente: sei fragile, ma sei libero. E la vera gioia sta nell'essere protagonisti del proprio sogno. L’alternativa è qualche sprazzo di piacere su un fondo di amarezza e banalità.

 Michele Bortignon