1 febbraio 2024

Assieme...ma come?

Cosa significa, tra noi due, stare assieme?

E poi… davvero voglio stare assieme a te o il mio è un semplice bisogno di qualcuno che riempia la mia solitudine? E... posso chiederti di stare con me ora, quando tu hai voglia di stare sola con te stessa?

E... se entrambi stiamo soli, c’è il pericolo che ci perdiamo?

Se ci perdessimo perché non facciamo qualcosa, significherebbe che non abbiamo costruito famiglia, ossia una storia che ci fa sentire parte di qualcosa di più grande di noi, di cui entrambi facciamo indissolubilmente parte.

E allora c’è da continuare a costruire storia. Magari diversa da quella che è stata finora.

Magari con una maggiore unità costruita da una maggiore indipendenza. Perché siamo più uniti quando ci aiutiamo l’un l’altra a stare bene con noi stessi. Nel modo in cui ciascuno sente di stare bene con se stesso.

Questa è la sfida più grande, perché ciascuno tende a vedere come bene per l’altro ciò che sente bene per se stesso; e cerca ragioni per confermarsi nella sua idea e dimostrare all’altro di avere ragione. Ma quando fossimo uguali, cos’avrei risolto? Non avremmo entrambi perso l’occasione per stimolarci reciprocamente con lo scandalo della diversità? Siamo così sicuri di essere nel giusto che nemmeno ci sfiora l’idea di provare a capire le ragioni dell’altro, dando loro il tempo di mostrare la loro validità al maturare dei frutti, ma subito le condanniamo, resi diffidenti dalla loro distanza dal nostro sistema di pensiero.

Questo è un importante passaggio di maturazione: dal camminare l’uno a fianco dell’altra, guardando nella stessa direzione, al saper “stare” l’uno di fronte all’altra, guardando alle sue spalle quel che lui/lei non sa vedere; non un aiuto per, ma un aiuto contro.

Intanto comincio io, lasciandomi dire e meditando in silenzio nel mio cuore, senza reagire difendendomi o contrattaccando.

Forse basta anche solo così. Perché cambiare l’altro se non è lui a cercarlo?

                                                                                                            Michele Bortignon

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