
Gesù
è morto. Matteo ci presenta una tremenda scena apocalittica: sembra che la
natura si ribelli, indignata, allo scempio che l’uomo ha compiuto uccidendo il
creatore della vita. In questa scena c’è un’immagine all’apparenza più
raccapricciante delle altre: sepolcri che si aprono e corpi di santi che
risuscitano. Matteo ci vuol dire che la morte di Gesù è via per la resurrezione
anche di chi, nonostante la propria santità, non era risorto perché la sua
bontà non era sufficiente a farlo risorgere: mancava qualcosa.
Capita
anche a noi di fare tutto ciò che ci è possibile fare e cercare magari di fare
l’impossibile; ci sforziamo, ce la mettiamo tutta per uscire da una situazione
di morte e fallimento, ma nonostante il nostro impegno e la nostra bontà
d’animo restiamo sprofondati nel problema senza trovare la via d’uscita.
Che
cosa manca? Qual è la porta che non riesco a trovare? Qual è la chiave che non
ho? Per risorgere mi serve guardare il problema dal punto di vista di Dio, da
un’angolatura assolutamente altra che lo renda via per un modo di vivere
diverso; ecco che in questo modo, con questo sguardo nuovo, posso accorgermi
che la chiave è nascosta dentro a quel problema; e forse è il modo di starci
dentro a farmi risorgere e non lo sforzo per uscirne ad ogni costo.
Facciamo
un esempio concreto e purtroppo attualissimo. L’emergenza sanitaria che stiamo
vivendo ci obbliga ad adottare misure preventive drastiche e necessarie. Tali
misure incidono sulla nostra vita sociale. C’è chi si lascia prendere
dall’angoscia e dal panico peggiorando la situazione: folli corse all’inutile
approvvigionamento di generi alimentari, o peggio, irresponsabili fughe dalle
zone sottoposte a quarantena; oppure, per esorcizzare la paura, c’è chi
sdrammatizza e fa finta di niente e in modo irresponsabile non adotta le misure
preventive consigliate o imposte. Fortunatamente la maggior parte le rispetta e
le attualizza per salvaguardare la propria salute e quella della collettività,
ma ciò non basta per dare uno slancio nuovo alla situazione, c’è bisogno di un
di più, di uno sguardo e uno spirito diversi.
È
la terza via: resto nel problema, non mi faccio prendere dal panico, adotto le
necessarie misure di prevenzione e mi accorgo anche del positivo che questa
situazione mi offre, oppure prendo consapevolezza di che cosa mi manca di più
in questa situazione, di che cosa è importante per me e a cui non posso rinunciare
o di che cosa posso fare a meno e che non è essenziale come pensavo. La terza
via che mi permette di risorgere è entrare nella situazione con lo Spirito di
Cristo: con fede, speranza e amore. Ecco che non diventa più essenziale uscire
a tutti i costi o in tutti i modi, ma, con il Suo Spirito, posso restare nel
problema in modo nuovo e, con uno spirito nuovo, portare vita anche agli altri.
In
questa Pasqua di resurrezione, partendo da questo brano di Matteo, noi del
gruppo Kaire Bassano 2018 ci siamo chiesti quando nella nostra vita abbiamo
fatto esperienza di resurrezione. Cioè quando abbiamo saputo uscire o restare
nel problema con il Suo Spirito e, proprio in questo modo, trovare una vita
nuova o darla agli altri.
Eccovi
le nostre riflessioni; l’augurio è che anche voi che leggete possiate ricordare
le vostre esperienze di Vita grazie all’incontro con lo Spirito del Risorto.
Per uscire dalle situazioni difficili ho
sempre usato come strumenti l'intelligenza logica e la creatività (doti che mi
appartengono), ma con queste non ho mai risolto niente.
L'abbandonarmi a vivere là, fino in
fondo, dove mi sta portando la Vita mi fa vivere
situazioni più serene e vivibili.
Diversamente, insistendo ad oltranza per
trovare soluzioni al problema, è come se in un frutteto continuassi a curare ed
innaffiare una pianta che è già morta, trascurando le altre vive. E' come se stessi combattendo il
nemico con la spada dell'Ego, mentre la giusta via è riporre la spada e
abbracciare la bandiera della pace, per trattare un accordo; dopodiché il nemico
potrà essere un alleato della pace.
Quindici giorni fa avevo deciso di chiudere
l’attività di famiglia perché niente andava in porto: le speranze erano finite,
avevo messo una pietra sopra al fallimento morale del progetto; ora, in modo
imprevedibile, tutto a un tratto quello che era morto si sta trasformando in
una resurrezione dell'attività.
Desidero e spero che sia con una nuova
anima. Guido
Questa domanda m’inquietava, perché non
sapevo dare una risposta. A pensarci su, ho capito che nel mio immaginario
"esperienza di Resurrezione" doveva essere qualcosa di strabiliante,
spettacolare, straordinario e comunque per pochi. Illuminante è stato poi
leggere e meditare un brano del vangelo. Ed ecco la scintilla! Esperienza di
Resurrezione si può avere con esperienze: semplici, quotidiane, fattibili e
comunque "straordinarie" che portano bene e pace!
In questi giorni di emergenza
sanitaria, quasi "per caso" ci siamo messi a pregare in famiglia,
tutti assieme! Era capitato rare volte in trent'anni di matrimonio. Ora è
diventato un appuntamento fisso. La serenità, il senso di unità e di
gratitudine è grande!
...Gustare la lettera di un buon libro
(su un santo contemporaneo), che da tempo aspettava, che mi dona ore
illuminanti!
....Una calorosa telefonata a
un'amica!
...Non di meno, vedere che nel mondo,
nella nostra comunità ci sono innumerevoli azioni di altruismo e di bene!
Ciao a tutti.... Rallegriamoci! Valeria
C’è stato un momento della mia vita in
particolare in cui mi è caduto il mondo addosso.
Mi ha salvato solo una certezza, che
mai come prima ho sentito così forte: Dio nel suo infinito amore è morto e
risorto anche per me, mostrandomi che alla morte Lui ha fatto seguire la
resurrezione.
Io mi sentivo morto, ma ho capito che
solo confidando nel suo amore potevo superare quella situazione. Nel preciso
istante in cui ho realizzato ciò, mi sono sentito sereno e fiducioso. Le
circostanze erano le stesse ma a cambiare è stato il mio modo di affrontarle
insieme a Lui.
Grazie Signore Gesù Antonio
Per anni ho vissuto desiderando di fuggire
da una situazione in cui ho sperimentato la morte interiore, con momenti di
disperazione, depressione e panico.
Poi, grazie a questo percorso del Kaire, ho
sperimentato la vicinanza e l'amore di Dio che lentamente mi sta trasformando.
Ho fatto l'esperienza del “duplice perdono”, mi sono liberata dalla morsa del
rancore e ho trovato la via per la resurrezione.
Grazie Gesù. Mariagiovanna
In questo periodo, Signore, si era
proprio inceppato il motore della mia vita
spirituale..
Sentivo il bisogno di stare con te ma,
allo stesso tempo, ogni scusa era buona per non cercarti.
Proprio oggi ho fatto esperienza di
resurrezione, e, dopo giorni e giorni di vuoto e tristezza, torno da te e, come
nel sacramento della riconciliazione, sento che mi ami così come sono e con te
riparto! Enrica