Forse qualcuno può dire di non
aver vissuto, e magari ripetutamente, qualche situazione limitante nel corso
della propria vita? Qualcosa che sembra accanirsi nel porre dei limiti nella
tua precedente “normalità” o rispetto alla “normalità” di chi ti vedi attorno…
Ricordo che p. Gilles Cusson, il
gesuita che traspose gli Esercizi ignaziani nella forma a cui anche noi col
Kaire ci ispiriamo, in una sua lezione ci parlava del “limite creatore”:
creatore di che cosa? Voglio provare a rifletterci a partire dall’esperienza di
limite sperimentata quando mi ero rotto una gamba.
Il primo limite che incontri è quello che il dolore fisico
ti ritaglia attorno, quasi a separarti da tutto ciò che prima occupava i tuoi
interessi e le tue energie. Il dolore è geloso e vuole che ci si occupi solo di
lui. E ti atterrisce con la sua fedeltà, dicendoti che la vostra relazione è
“per sempre”. Occorre allora sottrarsi a questa schiavitù, certo nella misura
in cui ciò è possibile, sfruttando tutte le occasioni che si presentano e che
puoi creare per svincolartene ed evadere. E, soprattutto, nutrendo la speranza
che anche questo passerà e ti lascerà con una lezione di vita se cerchi di dare
un significato a ciò che stai vivendo.
Un altro limite che ho incontrato
è quello della separazione dal comune modo di abitare nel mondo: quanti
ostacoli ho scoperto nel mio muovermi nell’ambiente che mi circondava e nel
fruirne! E qui mi si sono aperte comprensione e sensibilità nei confronti di
chi in questi problemi ci vive costantemente, e ho sentito che non è giusto
esistano persone prive delle opportunità che per me sono normali e quotidiane.
D’altro canto, questi limiti mi
hanno aperto opportunità di relazioni che mai avrei avuto: ho scoperto persone
attente, gentili, premurose, disponibili; a volte anche occasioni per una
condivisione che si è spinta oltre il normale scambio di informazioni e di
opinioni.
Cosa dunque ti dà l’esperienza
del limite, nel suo essere un’esperienza fuori dal comune? Una comprensione
della vita e una sensibilità ai problemi fuori dal comune. Entrambe si
sviluppano per farti sopravvivere nella difficoltà che affronti e per darle un
senso che ti rimetta psicologicamente in equilibrio.
Michele Bortignon
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