Quando ci
assale l’ansia per un problema che stiamo vivendo, bisogna distinguere se si
tratta di un problema reale o di uno fittizio.
I problemi,
quelli reali, sono questioni da affrontare con Dio per giungere, dopo un
accurato discernimento, a una decisione che lasci nella pace e che porti al
bene di tutte le persone coinvolte: il nostro e quello degli altri, anche se
non si tratta di un bene immediato, ma verificabile a lungo termine. È nel
discernimento e nell’affrontare il problema con Dio che si raggiunge quella
pace vasta e profonda che ti fa capire che la scelta è giusta, anche se
sofferta.
Un problema
fittizio, che chiameremo paranoia, è invece un problema che a suo tempo abbiamo
già risolto e riguardo al quale abbiamo già preso una decisione. Ogni tanto, in
occasione di determinate circostanze scatenanti, riaffiora nella mente
“bruciando” energie preziose per discernere inutilmente e nuovamente scelte già
fatte: è un ritornare sui soliti passi, cioè non c’è un’evoluzione, un andare
avanti, ma uno stallo. E questo è proprio ciò che vuole il tuo demone:
fermarti.
Le risposte
che ti dai non riescono a placare il tuo disagio o la tua paura, perché il tuo
malessere non è provocato da quel problema, ma da qualcos’altro che ritorna
vivo e attivo in occasione della situazione che stai vivendo, analoga ad una
già dolorosamente vissuta nel passato, in cui sei stato deprivato di
quell’affetto, di quella stima, di quella sicurezza di cui avevi bisogno.
Lo spirito
del male, dunque, approfitta di queste situazioni per farti rimettere in
discussione scelte già fatte impedendoti appunto di usare tali energie in modo
più costruttivo: ti fa perdere tempo. È inutile, in questo caso rimettere in
discussione scelte già prese, cioè è utile non dare retta al tuo demone, non
lasciarti trascinare da lui in un terreno impervio dove a livello razionale non
riusciresti a venirne fuori.
Non
contrastare i pensieri disseminati dal nemico nella tua mente; rompi ogni
discussione con essi pregando Dio. Non sempre in noi c’è sufficiente forza per
contrastare e rompere i pensieri non retti. Anzi l'opposizione accanita può
recarci delle ferite dure a guarire. Nonostante tutta la saggezza e le buone
intenzioni, gli spiriti del male vincono sempre quando riescono a farti
accettare battaglia. Supposto che tu riesca vittorioso, la laidezza di quei
pensieri contaminerà la tua mente e il loro tanfo rimarrà a lungo nelle tue
narici. Se usi il metodo suggerito da me sarai liberato da tutto questo e dal
timore; in queste tentazioni non c’è aiuto se non in Dio. (Isacco
il siro, Ammaestramenti spirituali, 55).
Le paure ti
prendono a livello emotivo (ansia, pensieri fissi) e fisico (tachicardia,
nervosismo, malumore, irritabilità) ed è a questo stesso livello che vanno
affrontate. Come? Con la preghiera di Gesù: “Signore Gesù Cristo abbi pietà
di me”.
Incidendo ad
un tempo a livello emotivo e fisico, questa antica preghiera svia la mente da
pensieri paranoici e nello stesso tempo avvicina a Gesù. Ad essa partecipa il
corpo, in quanto va modulata sulla respirazione, e il cuore, che vibra nella
relazione con Cristo: inspirando sulle parole “Signore Gesù Cristo”, è Gesù che
entra in me; e io gli affido la mia preoccupazione, che esce da me espirando
sulle parole “abbi pietà di me”. Oppure sono io che vado in cerca di Gesù
(“Signore Gesù Cristo” espirando) e Lui entra in me con la sua misericordia
(“abbi pietà di me” inspirando).
Michele Bortignon
Michele Bortignon
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