3/13/2014

Paranoie, scrupoli & Co.

Quando ci assale l’ansia per un problema che stiamo vivendo, bisogna distinguere se si tratta di un problema reale o di uno fittizio.
I problemi, quelli reali, sono questioni da affrontare con Dio per giungere, dopo un accurato discernimento, a una decisione che lasci nella pace e che porti al bene di tutte le persone coinvolte: il nostro e quello degli altri, anche se non si tratta di un bene immediato, ma verificabile a lungo termine. È nel discernimento e nell’affrontare il problema con Dio che si raggiunge quella pace vasta e profonda che ti fa capire che la scelta è giusta, anche se sofferta.
Un problema fittizio, che chiameremo paranoia, è invece un problema che a suo tempo abbiamo già risolto e riguardo al quale abbiamo già preso una decisione. Ogni tanto, in occasione di determinate circostanze scatenanti, riaffiora nella mente “bruciando” energie preziose per discernere inutilmente e nuovamente scelte già fatte: è un ritornare sui soliti passi, cioè non c’è un’evoluzione, un andare avanti, ma uno stallo. E questo è proprio ciò che vuole il tuo demone: fermarti.
Le risposte che ti dai non riescono a placare il tuo disagio o la tua paura, perché il tuo malessere non è provocato da quel problema, ma da qualcos’altro che ritorna vivo e attivo in occasione della situazione che stai vivendo, analoga ad una già dolorosamente vissuta nel passato, in cui sei stato deprivato di quell’affetto, di quella stima, di quella sicurezza di cui avevi bisogno.
Lo spirito del male, dunque, approfitta di queste situazioni per farti rimettere in discussione scelte già fatte impedendoti appunto di usare tali energie in modo più costruttivo: ti fa perdere tempo. È inutile, in questo caso rimettere in discussione scelte già prese, cioè è utile non dare retta al tuo demone, non lasciarti trascinare da lui in un terreno impervio dove a livello razionale non riusciresti a venirne fuori.
Non contrastare i pensieri disseminati dal nemico nella tua mente; rompi ogni discussione con essi pregando Dio. Non sempre in noi c’è sufficiente forza per contrastare e rompere i pensieri non retti. Anzi l'opposizione accanita può recarci delle ferite dure a guarire. Nonostante tutta la saggezza e le buone intenzioni, gli spiriti del male vincono sempre quando riescono a farti accettare battaglia. Supposto che tu riesca vittorioso, la laidezza di quei pensieri contaminerà la tua mente e il loro tanfo rimarrà a lungo nelle tue narici. Se usi il metodo suggerito da me sarai liberato da tutto questo e dal timore; in queste tentazioni non c’è aiuto se non in Dio. (Isacco il siro, Ammaestramenti spirituali, 55).
Le paure ti prendono a livello emotivo (ansia, pensieri fissi) e fisico (tachicardia, nervosismo, malumore, irritabilità) ed è a questo stesso livello che vanno affrontate. Come? Con la preghiera di Gesù: “Signore Gesù Cristo abbi pietà di me”.
Incidendo ad un tempo a livello emotivo e fisico, questa antica preghiera svia la mente da pensieri paranoici e nello stesso tempo avvicina a Gesù. Ad essa partecipa il corpo, in quanto va modulata sulla respirazione, e il cuore, che vibra nella relazione con Cristo: inspirando sulle parole “Signore Gesù Cristo”, è Gesù che entra in me; e io gli affido la mia preoccupazione, che esce da me espirando sulle parole “abbi pietà di me”. Oppure sono io che vado in cerca di Gesù (“Signore Gesù Cristo” espirando) e Lui entra in me con la sua misericordia (“abbi pietà di me” inspirando).

                                                                                                                 Michele Bortignon




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