Che cos’è la tentazione? Un soluzione
che mi separa da Dio. Alla fine l’urgenza del bisogno diventa insopportabile. E
allora mi tenta trovare il modo, la giustificazione per poter usare ciò che non
potrei usare per soddisfare il mio bisogno.
«Sta scritto» risponde Gesù al
tentatore: quando sono travolto non devo ragionare, ma rifarmi a ciò che un
giorno ho scelto, quando ho scelto ciò da cui voglio ricevere Vita. Ed è
difficile quando sento che proprio questa mia scelta ora mi ha condotto nel
deserto.
Chi vuol separarmi da Dio mi dice
che ne sono già separato, altrimenti come si spiega che Egli non è con me in
ciò che faccio? Ma tu non cercare di ricondurre Dio ai tuoi schemi di pensiero.
In Dio tutto è bene. Di default. Abbi fede.
«Devi essere importante per la
gente, lasciare una traccia» continua a dire il tentatore. «Per questo devi
essere il primo a cercare quello che tutti cercano, per indicarne la strada».
Ma è da un Oltre che viene la Vita. Che cosa voglio salvare? Un pezzetto di
vita tutto per me, consumando vita, o lasciare che l’esistenza mi trasformi in
altro da me, oltre me, per costruire se stessa a un livello più alto? Voglio
affermare il mio esistere o dar corpo all’Amore? E’ una scelta già fatta, ma, a
volte, sembra più Vita un brivido di piacere, la soddisfazione di un successo,
che non la calma bellezza di un gesto buono nell’ordinario, di una fedeltà che
scorre senza fremiti.
Accettare il deserto come
scalpello che mi riplasma diverso. Credere che ogni doloroso colpo mi guarisce,
che questo svuotamento è per accogliere Chi vuole riempirmi di Sé.
Tutto,
alla fine, sarà bene. Se ora non sta andando bene, non è ancora la fine.Michele Bortignon
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