8/02/2016

Superare con la fede il culmine della tentazione

“Anche la cima che sovrasta la più irragionevole parete ci invita a salire. E se noi riusciremo a vincerla, la gioia del successo sarà intimamente più bella”.
                                                                                                           Emilio Comici

Prendi un viaggio, mettilo dentro ad una giornata di inizio primavera con un sole tiepido, l’aria profumata di fiori ed erba nuova; aggiungici un pizzico di vento leggero e mettici anche una strada ampia, pianeggiante, senza traffico: perfetta. Ma, all’improvviso, lo scenario, come in un sogno che diventa incubo, cambia: ti ritrovi dentro ad  una notte buia, fredda, senza luna né stelle; aggiungici una strada che non conosci. All’inizio, quando l’hai imboccata, sembrava larga, pianeggiante, ben illuminata, ma poi si fa malferma, accidentata, insicura. L’unica certezza che hai è la meta; sai che è buona, ma non sai se percorrendo quella strada riuscirai ad arrivarci, oppure se finirai fuori, scaraventata in un dirupo che ti lascerà conseguenze permanenti.
Un bene in prospettiva e un pericolo nell’immediato... cosa fai? Ti fermi e non prosegui per non rischiare? Prosegui ingessata dalla paura fra mille precauzioni col rischio di perdere eventuali bellezze e lezioni dal viaggio? Oppure vai avanti, impavida, costi quel che costi, troppo bella la meta  per non rischiare di raggiungerla?
Ecco, quella che potrebbe essere la scena di un film o la pagina di un libro può accadere anche nella vita spirituale, soprattutto quando si raggiungono determinate altezze: la meta è buona, ma la strada diventa non più sicura o semplice come credevi, ma insidiata dalle tentazioni. Sembra quasi che il demonio, messo all’angolo dalla tua capacità di discernimento e dall’acquisita capacità di gestire i suoi inganni, che ormai conosci bene, si diverta ora a scatenarti contro situazioni impreviste, a cui non sei preparata, e che ti spaventano con la loro potenza. Che fai allora? Riprendiamo le tre possibilità individuate:

1. Ti fermi: troppo rischioso proseguire. Perdo un bene possibile per non rischiare di cadere nel male. Effettivamente sembrerebbe la soluzione più sensata, ma così facendo assecondi lo spirito del male, che vince raggiungendo il suo scopo: ti ha di fatto bloccato, impedendoti di proseguire nella ricerca del bene.

2. Prosegui fra mille paure e mille attenzioni, limitandoti la libertà, la spontaneità e la naturalezza per non rischiare. Il risultato è che perdi anche occasioni importanti di crescita ed esperienza: è infatti proprio dagli errori, dagli scivoloni che impari a rialzarti e ad afferrare la mano di Chi ti dice: “Non temere io Sono con te”. Anche in questo caso ad averla vinta è lo spirito del male che riesce a limitare il possibile bene che puoi ricavare anche dalla lezione che la vita ti sta impartendo in presa diretta e a non farti sperimentare un Dio misericordioso che ti è vicino nella prova.

3. Vai avanti per fede, credendo che “Sul monte il Signore provvede»” (Gen 22,14). Come Abramo ti fidi, brancoli nel buio, non vedi a un palmo dal naso, ti sembra tutto sbagliato, tutto troppo pericoloso, ma una vocina dentro di te ti dice di andare avanti, che non sei da sola, che la meta è troppo bella per non essere raggiunta. Quello che hai ricevuto e dato finora è stato troppo bello, troppo buono per non riconoscervi la mano di Dio. E allora ti fidi che Lui continuerà ad esserci, ché non vuole lasciare incompiuta l’opera iniziata in te e attraverso di te: stai  portando avanti qualcosa che non ti appartiene, che non è solo “roba tua”, ma che è anche nel cuore di Dio. Lui sa cosa permettere e cosa no e come recuperare ciò che a noi sembrerebbe irrimediabile.

A volte ci sono cose che il buon senso o la paura bocciano come sbagliate e pericolose, ma che la fede, aiutata dal discernimento, intuisce essere troppo belle e grandi per non lasciarle volare. Certo… potresti cadere! Ma che Dio sarebbe quello che non ti raccoglie e non ti fa volare sulle sue ali finché tu non abbia reimparato a farlo da sola?
                                                                                                     Maria Rosa Brian

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