L’angelo,
nel vangelo di Luca, avvisa i pastori di un avvenimento normalissimo: la
nascita di un bambino (Lc 2,9-13).
Eppure, a saper guardare la quotidianità con occhi nuovi, questa ci parla e ci rimanda a qualcosa di più grande: si tratta semplicemente di “andare a vedere”, come i pastori (Lc 2,15-16).
Eppure, a saper guardare la quotidianità con occhi nuovi, questa ci parla e ci rimanda a qualcosa di più grande: si tratta semplicemente di “andare a vedere”, come i pastori (Lc 2,15-16).
Ed
ecco che chi “va a vedere” e fa
esperienza di “qualcosa di grande”, non può più trattenere ciò che gli riempie
il cuore e, proprio come i pastori, va ed annuncia (Lc 2,17).
Siamo partiti da
una riflessione sul nostro vissuto, da una domanda che ci siamo posti, per
augurare anche a te in questo Natale di andare,
vedere, annunciare.
"Vi annuncio una grande gioia” (Lc 2,10)
Qual è il messaggio di gioia che ho vissuto e che quindi
non posso non annunciare?
Ho trovato la pace che cercavo e,
anche
se niente è semplice, VIVO!
Grazie
a GESU' che mi ha fatto andare oltre....
e
mi ha gridato con gioia
TI
ASPETTAVO!!
Pasqualina
La gioia di sapere che si può
sempre ricominciare: e soprattutto che
è oggi il giorno per farlo!
Maria Rosa
Vi annuncio una grande gioia...
il Signore mi ha detto:
"Ho bisogno proprio di te
per realizzare il mio progetto; CORAGGIO!"
Katia
Durante la giornata,
tra
mille problemi e difficoltà,
avere
l’opportunità di congiungere le mani in una preghiera
che
mi ridà pace e fiducia per continuare
il
mio percorso di vita con un compagno prezioso
e
affidabile in ogni occasione.
Lisa
Il mio messaggio di gioia viene dalla fede e dal kaire.
Il ”non temere io sono con te” mi dà una grande gioia e
una grande serenità;
perciò non posso che annunciarlo.
Anna
Il mio messaggio di gioia è l’aver scoperto un amore nuovo e molto
potente, un’energia feconda, amorevole, accogliente, uno spirito santo che mi
riempie da dentro inspiegabilmente e che mi fa trovare luce nonostante i
meandri dei silenzi e vuoti più bui.
Un amore che condivide la mia gioia e sostiene i miei dolori, che mi
eleva con ali dorate nel cielo nella letizia del vivere e mi accompagna negli
inferi quando la vita mi sbatte all’inferno. Comunque sempre insieme, sempre
con rinnovata forza, con rinnovata fiducia, rinnovato amore dopo il discernimento
e la meditazione insieme.
La gioia più grande è sapere di non essere soli, sapere che qualcuno
nel profondo dell’animo ti aggancia irrimediabilmente e ti tende una mano, ed è
con te, per te, in te… e allora comprendi che ad ogni piccola morte seguirà una
nuova rinascita, che non c’è fine, che la tua fede è così potente e viscerale
dentro di te, che tutto potrà essere accettato, compreso, reso fertile… il
miracolo è compiuto quando Dio ti trova e noi troviamo lui! Grazie!!
Rita
La gioia grande che voglio condividere in questo Natale è
la consapevolezza che Dio è AMORE,
e imparare a conoscerlo vuol dire imparare ad amare.
Questa è la mia gioia più grande.
Alessandra
La mia più grande gioia è
sapere che Dio mi ama esattamente così come
sono;
sapere che sono preziosa ai suoi occhi,
che valgo quanto un tesoro
e che sono così importante da essere aspettata,
cercata ed amata sempre...
soprattutto quando me lo "merito"
meno!
Renata
Io gioisco quando condivido
ciò che sono
e ciò che ho con gli altri nella quotidianità.
Domenico
Cosa
suscita in te avere davanti
un
bambino piccolo?
Tenerezza,
bellezza, senso di protezione,
gioia,
stupore, desiderio di tenerlo in braccio.
È
questo il modo in cui ti entra nel cuore e ti fa suo.
Col
Natale Dio ci dice che così vuole incontrarci.
Suscitando
affetto.
Ogni altro modo non è da Lui.
Michele
Quando ero piccolo i miei zii mi raccontavano come ai
loro tempi, tra i pochi giochi che avevano, andava molto quello delle trottole.
Adesso i tempi sono cambiati, ci sono mille altri giochi che affollano la mente
dei bambini e nessuno oserebbe chiedere un gioco così in dono; eppure se guardo
una trottola penso rappresenti molto bene la mia vita: un continuo corre o, per
meglio dire, girare tra lavoro ed impegni vari, con il rischio che gli incontri
diventino scontri, che sottraggono energie e che alla fine mi buttino a terra.
Ripartire non è semplice... oppure sì, bastano le due dita di un Bambino; quello
stesso Bambino che mi dice: «non temere io sono al tuo fianco per ricominciare
ancora una volta, come una nuova nascita». Qualche volta stento a
crederci, sembra troppo grande quasi impossibile, ma più sono dubbioso e più
Lui mi sa stupire, dando nuova linfa al mio cuore.
Enrico
La voce del bimbo mi chiama.
Mi immergo nella sua purezza, nel suo
candore, nella sua fonte di saggezza.
Mi chiama per nome e mi invita a giocare, a
lasciare andare il mio rincorrere il mondo importante.
Lo guardo, mi ascolto.
Lo guardo, ho consapevolezza.
Un fiume di parole mi scorre vicino, ma
contemplo, mi inebrio di questa visione.
Luce, quanta luce, ma non mi acceca, mi
riscalda.
Il Bimbo è il tutto, sintesi e armonia
dell’universo.
Mi immergo nel suo amore, mi avvolgo nel suo
abbraccio.
Ti vedo, re dei re, scudo forte, verità,
fermezza…
Lo sento; annuso, mi placo.
Assaporo il buon profumo, la freschezza,
l’autenticità.
Lo tocco; sfioro il tepore, mi riscaldo.
Faccio tesoro del calore, lo serbo.
Infine lo ascolto, non sono parole, ma suoni
per la mia mente, meraviglia sonora.
Bimbo, mio bimbo, tenero bimbo gigante.
Grandioso. Tenero.
Coperta d’amore, cullami con il tuo tepore.
Betti
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