2/05/2017

Quando l’amare incontra l’Amore

«Non provo più nulla per questa persona. Non l’amo più». Quante volte anche noi abbiamo sentito pronunciare questa frase?! Pure, in me c’è sempre una sofferenza nell’ascoltarla e un qualcosa che ad un tempo mi spaventa e mi mette in ribellione.

Mi spaventa perché nemmeno io sono immune da quel rovesciamento di affetti che si prova quando si è toccati al vivo dalla delusione delle aspettative riposte in chi sembrava rispondere così bene alle nostre attese. E ribellione di fronte al comune pensare che l’amore sia soltanto un sentimento che viene e va come vuole, senza che possiamo farci niente.
La prima di queste due spinte interiori dice: «Hai una sola vita! Non lasciartela succhiare da chi non ti dà nulla in cambio. Riprenditela in mano e gestiscitela, come hai diritto di fare, per realizzare quello che invece finora hai sacrificato».
L’altra spinta è piuttosto qualcosa che ti trattiene, facendoti sentire che la realtà è ben diversa dai nostri schemi ideali… Né tu né l’altro siete santi, ma nemmeno demoni: ognuno cerca di navigare nella vita come può, seguendo la propria visione di ciò che è bene. E volendoti bene come sa e come può.
Il guaio è che a questo punto di scoraggiamento si arriva quando appunto il sentimento, che prima era mosso dal reciproco desiderio di far propria la positività dell’altro, si dissolve ora nella banalità del quotidiano, dove questa positività non è più percepita perché assodata e quindi scontata, mentre emergono tanti piccoli ma esasperanti difetti.
Cosa si può fare per rialzarsi da questa palude di depressione, per salvarsi dal Nulla che avanza tutto annullando?
Inutile continuare a cercare all’interno della coppia: probabilmente abbiamo sperimentato tutto l’esperibile! E nemmeno guardandoci attorno, in un mondo comunque depresso e scoraggiato, probabilmente riusciamo a trovare un aiuto.
Ma c’è un cielo che ci sovrasta, che nella sua immensità ci invita a guardare oltre; c’è un creato che ci circonda, che nella sua bellezza ci riempie il cuore d’altro.
Nell’Altro e nell’Oltre, da sempre l’uomo ha colto una speranza a cui ha dato un nome: Dio.
E quando da questa speranza, intessuta di bellezza e di infinito, ti lasci avvolgere, ecco che ti inonda una pace in cui tutto ridiventa possibile.
Forse, proprio in quel momento, capirai che l’altro non è al mondo per realizzare le tue aspettative e attese, rispondendo ai tuoi bisogni, ma per aiutarti a imparare ad amare, accogliendolo proprio per quello che è e nonostante quello che è; non perché sia attraente o capace di dare, ma perché la vita te lo ha posto accanto, ad un tempo come pietra angolare e sasso d’inciampo.
Amare, in fondo, è la decisione di essere uno con l’Amore.

                                                                                                           Michele Bortignon

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